La seconda ondata di Covid spazza via quei minimi segnali di ripresa che stava registrando il settore turistico, le strutture ricettive tra fine dicembre e inizio gennaio dovranno rinunciare a 10,3 milioni di turisti (6,4 milioni di italiani e 3,9 milioni di stranieri) e a un fatturato di 8,5 miliardi di euro. Inoltre, l’indice di fiducia del viaggiatore che misura la propensione a viaggiare degli italiani, secondo le rilevazioni fatte da SWG per Confturismo, crolla al minimo storico: si attesta infatti a 39 punti, 5 in meno di ottobre, e addirittura 31 in meno di novembre 2019.
Gli italiani che pensano di fare un viaggio entro marzo 2021, dormendo almeno una notte fuori casa, sono il 36%, in calo di 8 punti rispetto alle rilevazioni di ottobre. Unica consolazione è che l’84% pensa di rimanere in Italia. Ma in generale, i viaggiatori sembrano rinviare qualunque velleità vacanziera all’estate del 2021: alla domanda su quale sarà la prossima metà, il 44% indica una località di mare, mentre solo il 30% pensa alla montagna. “Insomma, si spengono le luci su un settore che, con i suoi 190 miliardi di valore della produzione, gioca un ruolo strategico per l’economia nazionale” commenta Confturismo.
“Il settore già prostrato, riceve l’ennesimo colpo durissimo con la chiusura agli spostamenti tra Regioni, addirittura tra Comuni nelle date clou, dettata dagli ultimi provvedimenti: sono regole che non consentono praticamente alcuna forma di turismo” sottolinea Luca Patanè, presidente di Confturismo. Il turismo in sostanza è in lockdown da 10 mesi. Nel disegno di legge di Bilancio presentato al Parlamento dal Governo non trova spazio una “manovra” ampia e dedicata al settore”. E Patanè chiede “un’iniziativa di più ampio respiro. Anche sul Recovery Fund si sta perdendo tempo prezioso. Non vediamo progettualità, non vediamo azioni concrete per il turismo, non si è aperto nessun tavolo di lavoro al MIBACT: e dire che bastava semplicemente riproporre quello che ci aveva portati, nel 2016, a redigere il Piano strategico. Siamo al punto di non ritorno”.