Cala del 30% la produzione di olio in Italia, ma la qualità resta elevata in tutta la Penisola. E’ la fotografia che scattano l’Ismea e Unaprol, spiegando che secondo le nuove stime in Italia sono state prodotte oltre 255mila tonnellate di olio di oliva. Il calo di produzione in ogni caso è dovuto principalmente all’alternarsi tra anno di carica e anno di scarica, quindi a un fattore fisiologico della coltivazione.
Il calo si avverte soprattutto nelle Regioni del Sud che tradizionalmente assicurano la fetta più consistente della produzione nazionale: Puglia, Calabria e Sicilia fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43, del 38 e e del 15%. Per il Centro Nord è stato invece un anno propizio, Regioni dove comunque la coltivazione dell’ulivo è molto diffusa hanno registrato aumenti sostanziali: nella Liguria ad esempio la raccolta è raddoppiata, anche però per il fatto che l’anno scorso la quantità era stata piuttosto scarsa. In Umbria è cresciuta del 70%, in Toscana del 31, nel Lazio dell’8%. Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto registrano addirittura aumenti del 150%, anche se poi i valori assoluti restano piuttosto contenuti.
Secondo le previsioni, in ogni caso, l’olio sarà di elevata qualità in tutta la Penisola. Il 2020 ha infatti potuto contare su un’ottima fioritura, delle condizioni metereologiche favorevoli, e degli attacchi della mosca olearia tutto sommato contenuti