Lo abbiamo accennato altrove: quello delle fake news è un autentico dramma per il mondo dell’informazione, che ha inferto un colpo durissimo alla credibilità del giornalismo, soprattutto di quello italiano che è sembrato particolarmente vulnerabile a questo fenomeno.

Le fake news in Italia

È però fondamentale ricordare che se il mondo dei quotidiani italiani ha patito di più l’avvento delle fake news, è per una propria responsabilità: quando all’estero, e in particolar modo presso le testate anglosassoni, si investiva sulle figure dei fact checker per la verifica dei fatti, nelle redazioni della Penisola si tagliavano i posti di lavoro dei correttori per rientrare delle perdite dovute al boom dell’informazione libera su internet.

Questo ha creato delle vulnerabilità gravissime, e sono centinaia i casi di riviste e quotidiani di casa nostra che hanno pubblicato inconsapevolmente notizie false, contribuendo in prima battuta ad aumentare la disinformazione, e in secondo luogo a perdere la fiducia del proprio pubblico.

La situazione è seria, e la ricetta per uscirne non può essere solo quella di demonizzare i social network, colpevoli di diffondere le fake news. Corsi di educazione, investimenti e assunzioni e, come fa già qualche testata, festival per incontrare il pubblico possono essere, invece, una via per uscire dal tunnel.

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